Custodi della memoria storica ma anche strumenti di identità, innovazione e competitività per i territori e le comunità.
Musei e archivi d’impresa sono stati i protagonisti del convegno “Cantiere Futuro | Musei e archivi d’impresa: leve di sviluppo per i territori”.
L’evento, organizzato da Marca Corona in collaborazione con Museimpresa, Fondazione Ordine Architetti di Modena e patrocinato da ADI Emilia Romagna, si è svolto in occasione di IF Industria Festival Architettura 2025, la rassegna che ha esplorato l‘importanza degli spazi industriali nel futuro del territorio attraverso conferenze, mostre e visite guidate.
Nel pomeriggio del 30 marzo, nella sede di Marca Corona e Galleria Marca Corona sono intervenuti esperti e rappresentanti di realtà museali aziendali nazionali per condividere esperienze, sfide e strategie che contraddistinguono il ruolo di questi luoghi d’impresa, sempre più fulcro di cultura ed emancipazione dentro e fuori il proprio territorio di appartenenza.
Scopriamo di seguito tutti i momenti del convegno, conoscendo le persone, i temi e le conversazioni che si sono alternate durante la giornata.


Cultura contemporanea e patrimonio aziendale: il ruolo attivo di musei e archivi d’impresa
All’interno del IF Industria Festival Architettura, il convegno “Cantiere Futuro | Musei e archivi d’impresa: leve di sviluppo per i territori” si è aperto con l’introduzione di Lelio Poncemi – AD Marca Corona – Annachiara Bertolazzi – vicepresidente Ordine Architetti di Modena – Wladimiro Bendandi – presidente ADI delegazione Emilia Romagna – e Vincenzo Vandelli, architetto e curatore di Galleria Marca Corona.
Annachiara Bertolazzi ha ricordato come un tempo gli spazi industriali venissero considerati esclusivamente luoghi di produzione. Oggi è possibile “ripensarli come luoghi culturali in cui la memoria storica diventa leva di sviluppo” e questa rilettura apre nuove prospettive per la valorizzazione del patrimonio industriale.
Nel discorso di Wladimiro Bendandi troviamo il riferimento alla “divulgazione della memoria storica e la trasmissione della cultura imprenditoriale”, viste entrambe come elementi chiave per la crescita e la competitività delle aziende italiane.

Da questo punto di vista, il distretto ceramico di Sassuolo e Marca Corona raccontano di un “comparto estremamente importante” dove l’evoluzione continua con “processi di trasformazione” guidati dalle persone e dalla storia, come citato anche da Lelio Poncemi.

La presentazione di Antonio Calabrò – presidente di Museimpresa – si ricollega a quanto sopra, con una riflessione sull’importanza della memoria d’impresa nel contesto odierno, per poi arrivare a cosa s’intende per museo d’impresa e come la storia possa essere il valore distintivo dove “saper fare e far sapere” sono gli elementi imprescindibili di comunicazione.
A questo è seguita l’introduzione dei due relatori principali: Lucia Nardi – responsabile cultura d’impresa e dell’Archivio Storico di Eni – e Marco Amato – direttore del Museo Lavazza e business development manager di Lavazza eventi per lo sviluppo di Nuvola -, moderati dal curatore e giornalista Paolo Ferrarini.
Un dialogo dove sono stati esplorati:
- i motivi che hanno rispettivamente portato alla creazione dell’archivio storico e del museo;
- la leva di comunicazione attiva che questi spazi esercitano non solo verso l’esterno, ma anche internamente;
- come questi luoghi debbano portare avanti i valori dell’impresa rimanendo cardini di una conversazione globale che va oltre la dimensione aziendale.
Rispetto a questi punti, per Lucia Nardi l’archivio di Eni è riuscito a rendersi un riferimento determinante per comprendere non solo la storia dell’azienda ma anche quella dell’intero paese.
L’archivio raccoglie infatti ben 500.000 immagini e 5.000 audiovisivi appartenenti a diverse epoche, con “una continuità di serie” che permette di ricostruire buona parte delle vicende italiane e internazionali.
In parallelo, Marco Amato ha spiegato l’esperienza di Nuvola Lavazza a Torino: un esempio di come un museo possa trasformare e rigenerare un quartiere, creando innovazione e nuove sinergie tra impresa, territorio e comunità.
Il museo Nuvola Lavazza conta oltre 100.000 visitatori l’anno, con un’esperienza di visita che offre varie “aree” evocative e programmi culturali sempre diversi.
In un’epoca digitale in cui la memoria sembra sempre più “a tempo” e passeggera, i musei e gli archivi d’impresa colmano quindi una necessità fondamentale: difendere il passato, ispirare il presente e costruire il futuro delle città e delle comunità.
Ed è con questa consapevolezza che, a chiusura del convegno, relatori e ospiti hanno ben accolto l’opportunità di visitare le sale di Galleria Marca Corona insieme alle opere del progetto Marca Corona per l’Arte, che da oltre 3 anni coinvolge artisti e talenti emergenti nella reinterpretazione della contemporaneità e della storia aziendale attraverso percorsi di arte collettiva.

Da questo incontro di esperienze e prospettive, si conferma l’attenzione a rendere sempre più accessibile il patrimonio aziendale in varie modalità, che comprendono anche la digitalizzazione e nuove forme di documentazione.
Il video integrale del convegno “Cantiere Futuro | Musei e archivi d’impresa: leve di sviluppo per i territori” è quindi disponibile sul nostro canale YouTube per una visione on-demand completa e gratuita.